L E L E T T E R E D I G I A N N A
"Le lettere che Gianna mi ha scritto durante il periodo del nostro fidanzamento”, ricorda Pietro Molla, “esprimono tutto l’entusiasmo, i progetti e le attese di una fidanzata ricolma di gioia. Sono ventate bellissime, di un amore straripante d’affettuosità e di tenerezza, sono un invito a godere il dono della vita e le meraviglie del creato, a vivere la fede con gioia e con fiducia nella Provvidenza. Sono lettere limpidissime, di progettazione dell’avvenire sugli orizzonti di quell’amore che non sente Dio come un intruso, ma lo desidera presente. Per Gianna, la fede non diminuisce e non fa ombra all’espansività e alla spontaneità dell’amore, anzi lo eleva, lo rende più intenso e attraente. Gianna era certa che l’amore, ogni forma d’amore, proviene da Dio, è partecipazione all’amore di Dio, è dono di Dio. Il suo continuo richiamarsi a Dio, anche nelle lettere che mi scrisse dopo il nostro matrimonio e la nascita dei nostri figli, al Suo aiuto e alla Sua benedizione, alla fiducia in Lui, al nostro dovere di esserGli riconoscente, mi hanno confermato quanto radicata fosse in Lei la fede e quanto profondo fosse il suo spirito di preghiera.”
Il 21 febbraio 1955 Gianna scrive a Pietro: “…Vorrei proprio farti felice ed essere quella che tu desideri: buona, comprensiva e pronta ai sacrifici che la vita ci chiederà.”… “Ora ci sei tu, a cui già voglio bene ed intendo donarmi per formare una famiglia veramente cristiana.”…... ...
L’11 marzo scrive: “…Pietro, potessi dirti tutto ciò che sento per te! ma non sono capace - supplisci tu. Il Signore proprio mi ha voluto bene - tu sei l’uomo che desideravo incontrare, ma non ti nego che più volte mi chiedo: “sarò io degna di lui?” Sì, di te, Pietro, perchè mi sento così un nulla, così capace di niente, che pur desiderando grandemente di farti felice, temo di non riuscirvi. E allora prego così il Signore: “Signore, tu che vedi i miei sentimenti e la mia buona volontà, rimediaci tu e aiutami a diventare una sposa e una madre come Tu vuoi e penso che anche Pietro lo desideri”. Va bene così, Pietro? Con tanto tanto affetto ti saluto Tua Gianna.”
Il 23 marzo, scrive da Sestrière: “Carissimo Pietro, …è meraviglioso, quando si è in alto in alto, con un cielo sereno, la neve bianchissima, come si gode e si loda Iddio. Pietro, tu già lo sai, mi sento così felice quando sono a contatto con la natura così bella, che passerei delle ore in sua contemplazione.”………
Il 9 aprile, Gianna scrive: “… Pietro carissimo, tu sai che è mio desiderio vederti e saperti felice; dimmi come dovrei essere e ciò che dovrei fare per renderti tale. Ho tanta fiducia nel Signore e son certa che mi aiuterà ad essere la tua degna sposa. Mi piace spesso meditare il brano dell’Epistola della Messa di S. Anna - “La donna forte chi la troverà?…… Il cuore di suo marito può confidare in lei… non gli farà che bene, né mai gli recherà danno, per tutto il tempo della vita” ecc - Pietro, potessi essere per te la donna forte del Vangelo! Invece mi pare e mi sento debole. Vuol dire che mi appoggerò al tuo braccio forte. Mi sento così sicura vicino a te!”……… “In realtà”, ricorda Pietro, “è stata, da subito, una donna forte. L’ho chiamata ad abitare nella villetta entro il recinto degli stabilimenti di cui ero direttore e il suo sì è stato pronto. E quando, nel triennio 1956-1957-1958, scioperi prolungati e molto pesanti le hanno fatto condividere in diretta preoccupazioni e amarezze, non mi ha mai chiesto di cambiare casa; sapeva che questa residenza facilitava l’adempimento dei miei compiti e delle mie responsabilità.
Il 18 aprile: “…Già lo sapevo che tu mi volevi tanto bene, ma l’avermelo oggi confermato nella tua lettera, mi hai riempito il cuore di gioia. Pensa però Pietro, il Signore ci ha fatto questa grande grazia, come dovremo sempre essergli riconoscenti!”. ………
Il 10 giugno: “… Ti amo tanto tanto Pietro, e mi sei sempre presente, cominciando dal mattino quando durante la S. Messa, all’Offertorio, offro con il mio, il tuo lavoro, le tue gioie, le tue sofferenze e poi durante tutta la giornata fino alla sera.” ………
Il 4 settembre: “…Mancano solo venti giorni e poi sono…Gianna Molla! Che diresti, se per prepararci spiritualmente a ricevere questo Sacramento facessimo un triduo? Nei giorni 21 - 22 - 23 S. Messa e S. Comunione, tu a Ponte Nuovo, io nel Santuario dell’Assunta. La Madonna unirà le nostre preghiere, desideri, e poiché l’unione fa la forza, Gesù non può non ascoltarci ed aiutarci. Sono certa che dirai di sì, e ti ringrazio.” ………
“Nella comunione di vita e di amore della nostra famiglia, che la nascita dei figli rendeva ancora più ampia e impegnativa”, ricorda ancora Pietro Molla, “Gianna si sentì sempre pienamente appagata. Le sue bellissime lettere lo confermano, e ogniqualvolta mi capita di rileggerle, si rinnovano in me l’emozione e la commozione.”
“…Quello che emerge dalla lettura delle lettere di Gianna è un genuino quadretto di “vita familiare secondo il Vangelo”. Come tale, si fonda sul presupposto che la scelta e la vita matrimoniale è grazia e vocazione; trova nel matrimonio il fondamento, il paradigma e il modello di tutta l’esperienza di coppia e di famiglia; si esprime attraverso una vita di fede, di dialogo con Dio, di servizio all’uomo. Così è stato per Gianna, donna testimone del Vangelo come sposa e madre, che anche nella vita coniugale ha riconosciuto in Gesù il suo riferimento privilegiato… Le Lettere al marito sono una testimonianza preziosa di spiritualità coniugale e familiare, come autentico cammino di santità: una spiritualità – come ricorda il Direttorio di pastorale familiare per la Chiesa in Italia – “fondata sul sacramento del matrimonio e continuamente alimentata e plasmata dall’Eucaristia”, che “si attua e si esprime non al di fuori della vita coniugale e familiare, ma all’interno di essa, attraverso la realtà e gli impegni quotidiani che la caratterizzano, nella fedeltà a tutte le esigenze dell’amore coniugale e familiare e nella loro gioiosa attuazione”(n. 112)... Carlo Maria card. Martini
(Prefazione al libro: “Gianna Beretta Molla. Il tuo grande amore mi aiuterà a essere forte. Lettere al marito”. A cura di Elio Guerriero. Edizioni San Paolo, Milano, 1999)
|